Ci sono alcune attività, ci piace ribadirlo, che con la forza imperitura ed evocativa del proprio operato finiscono con l’incidere segni di assoluta eccellenza nel corpo di una città.
E’ il caso di Boellis, famiglia di barbieri che, sin dal 1924, rappresenta una vera e propria icona di stile partenopeo, con la bottega ubicata nell’elegante quartiere Chiaia, non lontani dal nostro Hotel.
La fondazione spetta al nonno Antonio, originario della Puglia e figlio di sarto, che in quegli anni di rivolgimenti sociali, politici ed economici, trovò in Napoli la vocazione di una vita. “Barbitonsore”, così si definiva, trovando successivamente nel figlio Giuseppe la propria inseparabile spalla, con il quale la rasatura ed il taglio della barba venne considerata un vero e proprio “prodotto” su misura, in base alle esigenze del singolo cliente.
Sono gli anni sessanta a determinare il vero e proprio discrimine per la notorietà del marchio, con il progressivo affermarsi di un proprio stile ed una serie di servizi compositi, ben accolti nella borghesia cittadina. Significativa la diversificazione nella composizione della clientela, che di fatto lo hanno riconosciuto la bottega di Via Vetriera – dove nel frattempo si erano trasferiti – come vero e proprio “club esclusivo” interclassista, dove incontrarsi e dialogare di arte, cultura, politica, le confidenze inframezzate dagli aromi di lussuose acque di colonia e tagli di capelli “cool”, alla moda.
Cifra distintiva, l’eliminazione della brillantina tanto in auge in quegli anni – chi non ricorda l’odore e l’untuosità della Linetti – con una linea e dei tagli che lasciano i capelli liberi e fluenti, improntati tuttavia al rigore ed essenzialità.
Oggi l’azienda, che fra due anni taglierà il traguardo dei cento anni dalla fondazione, è curata dal nipote Michele, che ne ha consolidato la fama, nel contempo estendendola anche profumeria di lusso. Nel duemila, infatti, con il fratello Antonio, ha concepito e realizzato la creazione di una linea di prodotti cosmetici e profumi per l’uomo, con l’iconica fragranza “Panama 1924”, che prende il nome dal cappello prediletto del nonno, che lo indossava nelle solitarie passeggiate mattutine sul lungomare.
Lavanda, agrumi e menta, con vaniglia e fiori di tabacco, ne rappresentano le note caratterizzanti, il premio al Cosmoprof di Bologna del 2005 il primo importante riconoscimento, fra i sei migliori marchi italiani, sino alla realizzazione di una versione “millesimata” ed una da donna, il “Panama Femme 1924”, con il tappo del flacone a forma di cloche, il famoso cappellino di inizio secolo.
Insomma, taglio di barba e capelli concepito come un vero e proprio rituale, e nel contempo come un rifugio dallo stress della quotidianità, ove lasciarsi coccolare, seguendo delle regole senza tempo, eppur codificate.
Oggi, in questo raffinato tempio della tonsura e bellezza maschile, è possibile svolgere qualsiasi tipo di trattamento estetico, e sembra vinta la scommessa concepita tanti anni fa dal capostipite Antonio: privilegiare l’innovazione senza scardinare la tradizione, innestare sul concetto di bellezza quello di dinamismo e contemporaneamente di rigore, con la stella polare dell’eleganza armonica e dello stile.