Vesper Martini: il cocktail più amato da James Bond.

James Bond, l’agente segreto più famoso del mondo inventato dalla penna del britannico Ian Fleming, è diventato, con il tempo, una vera e propria icona della mixology.

Ha fatto tendenza, creato inconsapevolmente mille epigoni, ma non si è mai mai piegato alle mode transeunti del momento: per questo motivo, al sesto piano, nella lounge panoramica, è possibile degustare i cocktail della spia più famosa del mondo nel rinnovato Bidder Bar, distinto ufficialmente come Bond Point 0025, in cui i signature drinks sono sapientemente realizzati dal bartender e bar-manager Antonio Boccia, sotto l’egida del brocardo “shaken, not stirred”.

Sicuramente, in cima alle preferenze del nostro agente segreto, figurano i Martini Cocktail – presenti in carta nelle più svariate declinazioni – e lo champagne, segnatamente della maison Taittinger, ma Bond non disdegna altre raffinate miscelazioni, come ad esempio il Vesper Martini.

Necessaria una premessa: il cocktail apparve per la prima volta nell’opera “Casino Royale” del 1953, ed è stato dedicato a Vesper Lynd, la prima “Bond girl”, della storia, che ama – e dalla quale, per inciso, verrà tradito. 

Potrebbe sicuramente definirsi come “Bond Martini”, per l’enorme incidenza, anche narrativa, che ha avuto nello sviluppo nella saga di 007. “Tre dosi di Gordon, una di vodka, una di China Lillet, versate nello shaker, e poi agitate con ghiaccio, con l’aggiunta di limone”, avrebbe profferito Bond, in una dei capitoli della sua vita cinematografica – preceduta ovviamente da quella letteraria – dando luogo ad un’iconica preparazione.

Rigorosamente versato in una coppa di Champagne come tradizione esige, il Vesper Martini è stato inventato, in un’accezione extradiegetica, dallo scrittore britannico Ian Fleming, poi attribuito allo stesso Bond, anche se è approdato ad una coppa più piccola, quella da Martini.

Rigorosamente preparato dal nostro bar manager Antonio Boccia, impiegando London Dry Gin, Vodka e Vermouth (che ha sostituito il Lillet Blanc, non in uso corrente in Europa), prevede l’indispensabile l’utilizzo di un dosatore a due coppe, e, seguendo i dettami di Bond, non deve essere mai mescolato, ma abbondantemente shakerato, sino a rendere l’amalgama “ice-cold”, come dice lui, ovverosia ghiacciato.

Un cocktail, è necessario aggiungere, poi celato nel “codice” delle bevande preferite dall’agente di Sua Maestà, eppure rimasto nel cuore di migliaia di appassionati, che anelano a questa preparazione, gustato magari con lo sfondo dell’indimenticabile panorama che la nostra terrazza liberty offre.

“Una volta che l’avrai assaggiato, non potrai più bere nulla di diverso”: ha proprio ragione Bond, anche se non si finisce mai di assuefarsi alla bellezza, potremmo aggiungere.