Spesso mi ritrovo a chiedermi dove tutto è iniziato, quando è scattata in me la passione per il vino.
Guardandomi indietro penso che tutto sia avvenuto perché il mio lavoro mi ha dato l’opportunità di vivere diverse esperienze professionali, viaggiando in territori tra loro anche culturalmente lontani che mi hanno portato quasi inconsciamente a considerare il vino come un compagno di viaggio e col tempo il conoscerlo, l’assaggiarlo, con la consapevolezza di considerarlo non più una semplice bevanda, ma un nettare prezioso che racconta il luoghi dove ogni singola bottiglia ha preso vita.
La conoscenza del vino mi ha dato inoltre la possibilità di definire con più precisione il bello e il buono, mi ha permesso di conoscere realtà nazionali e internazionali, persone, uomini e donne piene di cose da trasmettere e condividere, la storia, il presente, il futuro.
Tutto questo mi permette oggi di narrarlo non solo per le sue specificità organolettiche, ma anche e soprattutto per riferire dei vignaioli.
Credo che il nostro compito sia quello di far percepire al nostro pubblico che bere un vino rientri a pieno titolo in quel che chiamo la bellezza del sorso, che parte dallo stappare la bottiglia, nell’atto di assaggiarlo e poi di berlo. Sapendo che il vino non è dunque semplicemente una merce, ma un opera d’arte a cui dedicare attenzione. Una vera esperienza estetica e di bellezza, il cui consumo è ancor più bello se ad esso si lega il gusto della condivisione.
Da noi al Parker’s si incontra la bellezza, e la si condivide in ogni sua forma, un esercizio dove si vive il piacere da declinare con la sensibilità dell’intelligenza e della consapevolezza.