Alessandro Mori esprime due doti che mi hanno colpito nel corso del nostro primo incontro, una spiccata simpatia che fa sì che con lui si entri subito in empatia, la seconda è la naturalezza con cui racconta i suoi vini, piena espressione della sua personalità.
La sua non rientra tra le aziende storiche di Montalcino, ma sicuramente oggi si pone tra le cantine più importanti e significative del Brunello di Montalcino di questo ultimo periodo storico. L’azienda, con i suoi vigneti si trova sui pendii del colle di Montalcino, di fronte a un panorama che spazia dalle torri di Siena ai monti del Casentino, ai piedi della chiesa della Madonna delle Grazie dove sorge un antico torrione in cui ha sede la cantina di Alessandro. La prima bottiglia di Brunello firmata Il Marroneto ha visto la luce nel 1978, quando il padre Giuseppe acquistò il terreno appena fuori dalle mura di Montalcino.
Attorno al torrione, edificio storico del 1246, si estendono le viti per 6 ettari, piantate tra il 1975 e il 1983 su pendenze talmente elevate da rendere necessari i terrazzamenti. La coltivazione è condotta con criteri poco interventisti, tradizionali e minimalisti che prevedono l’inerbimento naturale e la potatura primaverile, oltre al rifiuto di una produzione intensiva a tutto vantaggio della qualità. La vendemmia avviene solo quando il raspo comincia a virare su colori bruciati, segno che i vinaccioli hanno raggiunto quella giusta maturazione che permette di conferire al vino tannini vegetali. La vinificazione a cui sono sottoposte le uve risponde a un’enologia tradizionale e classica; l’invecchiamento avviene in grandi botti di Allier e di Slavonia per almeno 4 anni, come impone il disciplinare del Brunello.
Il vino anno dopo anno si conferma come un vino di grande eleganza, espressione autentica del Brunello di Montalcino, perfetto per accompagnare alcuni dei nostri piatti, ma meraviglioso anche come vino da meditazione da sorseggiare con lentezza sulla nostra terrazza in una di quelle magiche e fresche serate che rendono indimenticabile una sosta al Parker’s.