Dal Sacro Romano Impero al Grand Hotel Parker’s: Riesling, il vitigno storico e caleidoscopico

Il Riesling è un vino di grandissima piacevolezza, bello fresco è un balsamo seducente. Le sue origini


risalgono alla Germania anche se oramai è considerato un vitigno “internazionale” da tutti stimato per la sua straordinaria eleganza, la sua classe e, in modo particolare per la sorprendente capacità di maturare dei suoi vini e migliorare magnificamente nel corso degli anni. La storia del vitigno attraversa il Sacro Romano Impero, passando per il Medioevo tra le mura delle antiche abbazie dei monaci cistercensi (preziosi detentori della cura del vitigno dal 1300 al 1600), il declino dovuto alle devastazioni del territorio nel corso della seconda guerra mondiale; con la successiva rinascita in cui il Riesling ha riconquistato tutto intero il suo lignaggio.


Vitigno quanto mai storico, dunque, ma soprattutto caleidoscopico, in quanto ricco di sfumature strutturali e olfattive e con buone capacità di adattamento. Lo si trova infatti in Australia, in America, in Alsazia, i cui territori regalano riesling più secchi, strutturati e corposi, in Austria ma anche qui in Italia, in particolare nelle zone dell’Oltrepò Pavese, in PiemonteFriuliVeneto e Trentino. Un vitigno che ama i climi freddi, non a caso la sua patria resta la natia Germania, i cui territori arricchiscono l’uva di un grande corredo aromatico.
In Piemonte il mio incontro con questo vitigno risale a qualche anno fa in Langa con la famiglia Vajra di Barolo.  Appassionatosi a questa varietà sin dagli anni dell’università, Aldo Vajra la studia e inizia a innestare i primi ceppi in Langa da lì è nato nel 1985 il Pètracine, un vino il cui nome evoca la radice sulla pietra. Gran vino, con un corpo ricco, dove l’acidità minerale dei rigorosi ceppi tedeschi, si fonde con il volume e la pronunciata cremosità dei ceppi alsaziani.