Anche quest’anno si rinnova l’appuntamento, presso la nostra città, con la manifestazione “Maggio dei Monumenti”, svolgentesi a cadenza annuale a partire dall’anno 1992, che dunque quest’anno festeggerà il trentennale.
Come sovente accade, le difficoltà ed i periodi di stasi, se adeguatamente elaborati e compresi, rappresentano straordinarie occasioni di crescita e sviluppo, e questo caso ne rappresenta un paradigma di riferimento.
Tale manifestazione culturale, infatti, prese originariamente spunto da un’analoga campagna di sensibilizzazione storico-paesaggistica ed artistica, svoltasi in Francia a partire dal 1984, quando il Ministro dei Beni culturali, per decreto, stabilì che tutti i monumenti dovessero restare aperti al pubblico, per consentirne una maggiore fruizione da parte della popolazione.
Per la verità, la prima intrapresa di tale iniziativa nella nostra regione fu dovuta allo spontaneismo associazionistico, essendo stata organizzata, con scopi meramente divulgativi, dalla fondazione Napoli Novantanove, e solo successivamente mutuata dalle Istituzioni pubbliche comunali, e da quelle scolastiche, con l’iniziativa “adotta un monumento”, ancora una volta per consentire il recupero di uno o più monumenti soggetti a degrado.
Negli anni successivi si è confermato un trend di straordinario accoglimento da parte della popolazione, facendo registrare un’affluenza sempre maggiore di cittadini e turisti – sino a punte annuali di circa un milione di visitatori – venendo per giunta esportata anche nei comuni dell’hinterland partenopeo, particolarmente significativa fu quella riguardante le ville vesuviane e coinvolgente i comuni di Salerno, Ercolano e Torre del Greco.
Scopo e spirito informatore è stato quello di coinvolgere la città in un percorso di valorizzazione sempre più composito e stratificato del proprio patrimonio storico, paesaggistico e culturale, nel contempo stimolando il senso di res publica nei napoletani e contribuendo a determinare il boom turistico degli ultimi anni.
Tornando alla manifestazione annuale, Maggio dei monumenti è divenuto come un importante contenitore di eventi culturali e visite guidate, rappresentando un modello operativo di partecipazione ed accoglienza offerto dai napoletani, attivando un pullulare di associazioni che dal basso hanno rilanciato l’immagine di Napoli nel mondo, lontana da rappresentazioni oleografiche ed opportunistiche.
In occasione di quest’anno, dunque, anche per recuperare il tempo perduto a causa dei costringimenti derivanti dall’emergenza sanitaria degli ultimi due anni, il sindaco Gaetano Manfredi ha pensato di estendere l’evento sino alla metà di Giugno, con un ingresso domenicale ai siti museali completamente gratuito.
Forniremo supporto a questa meritevole iniziativa, impossibile non menzionare, tra i musei ed i luoghi della cultura aperti, l’imponente Castel S. Elmo con il Museo del Novecento, il Museo e la Certosa di S. Martino, il Museo Archeologico di Napoli, il Museo ed il Bosco di Capodimonte, il sontuoso Palazzo Reale di Napoli.
Ingresso gratuito “collaterale” anche alle aree archeologiche di Pompei, Ercolano, Campi Flegrei, ed al Parco Archeologico della Gaiola, per un immenso patrimonio culturale, reso disponibile e fruibile a tutti gli appassionati di arte e storia, o semplici curiosi, con un capovolgimento dei rapporti fra centro e periferia, che innova nel solco della tradizione.
La principale novità di quest’anno sarà quella di condurre i visitatori in percorsi inediti, attraverso quartieri in cui di solito i turisti con lo zaino in spalla non arrivano, con una serie di concerti, performance teatrali, spettacoli e rappresentazioni in una città dai mille volti, in cui gli astanti ed i visitatori si confronteranno sui temi della contaminazione fra culture e dell’inclusione sociale.
Un retaggio culturale da tramandare, che rivendica di essere protetto, valorizzato e condiviso anche negli altri mesi dell’anno, ben oltre il periodo di svolgimento della manifestazione.