Pablo Picasso – l’uomo che ha rivoluzionato l’arte del ‘900

A 50 anni dalla sua scomparsa, ricordiamo Pablo Diego José Francisco de Paula Juan Nepomuceno María de los Remedios Cipriano de la Santísima Trinidad Martyr Patricio Clito Ruíz y Picasso, conosciuto in tutto il mondo come Pablo Picasso, l’uomo che ha rivoluzionato l’arte del ‘900, che ha anticipato tutte le avanguardie storiche e che ha dipinto “Guernica”, l’opera-denuncia contro la guerra più celebre di tutti i tempi.

Molti sono gli aggettivi che potrebbero attagliarsi alla personalità di Pablo Picasso.

Giovanissimo, dopo gli esordi in Barcellona come apprendista del padre, modesto accademico, si trasferì nel fervore cosmopolita di Parigi, città stimolante e ricca di opportunità, in cui conobbe artisti come André Derain, Amedeo Modigliani e Henri Matisse, ma anche ricchi mercanti d’arte come Daniel-Henry Kahnweiler, ed intellettuali come la scrittrice Gertrude Stein.

La produzione pittorica e figurativa dell’artista originario di Malaga – rivelatosi enfant prodige sin dall’adolescenza – è particolarmente stratificata e complessa, attraversando diversi periodi della genesi contemporanea.

Avanguardista nell’anima, ma anche nell’impegno politico ed ideologico, il pittore andaluso ha avuto diverse fasi artistiche: dai cromatismi iniziali – periodo blu e periodo rosa – sino alla nascita del cubismo grazie al sodalizio con George Braque, per poi approdare nuovamente ad uno stile più tradizionale, ed alle ultime derive rivolte alle sperimentazioni nella lavorazione della ceramica ed alla grafica applicata.

La traccia di Picasso a Napoli è custodita in una lettera che Jean Cocteau, compagno di viaggio dell’artista, indirizzò alla madre nel 1917:

«Siamo di nuovo a Roma dopo un viaggio a Napoli, e da lì a Pompei in auto. Credo che nessuna città al mondo possa piacermi più di Napoli. L’antichità classica brulica, in questa Montmartre araba, in questo enorme disordine di una kermesse che non ha mai sosta».

In effetti Picasso soggiornò a Napoli nella primavera del 1917, in cerca di ispirazione per la scenografia di Parade, il balletto dei Ballets Russes che sarebbe andato in scena a Parigi nel maggio del 1917. Il sipario Parade è attualmente conservato al Centre-Pompidou di Parigi, città dove il pittore-scultore trascorse la maggior parte della sua esistenza.

Anche la famiglia Avallone, conserva una traccia del passaggio di Picasso a Napoli, custodendo all’interno della sua collezione d’arte alcune statue vitree rappresentanti dei gufi, nate dalla collaborazione tra Pablo Picasso ed Egidio Costanti, celebre scultore del vetro.

Secondo molti storici dell’arte la bellezza delle opere classiche del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, l’iconografia cavalleresca della maschera di pulcinella e l’arte popolare napoletana colpirono così tanto Pablo Picasso, da segnare la fine del cubismo e l’inizio di una fase artistica ispirata al classicismo, in cui le figure assunsero un nuovo volume, diventando quasi monumentali.

La recente mostra inaugurata al MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli – vuole celebrare il cinquantesimo anniversario dalla sua morte, ed è titolata “Picasso e l’Antico”, inserita nel programma internazionale “Picasso Celebrazioni 1973 – 2023, 50 mostre ed eventi per celebrare Picasso”, con il sostegno della Regione Campania, e la partnership della casa editoriale Electa.

Un evento culturale di tale portata celebra ancora una volta il fascino imperituro della nostra terra, ribadendo il valore della continuità nel lascito artistico: l’arte, nei tempi attuali più che mai, deve ribadire con forza l’importanza etica di concetti come pace ed accoglienza.