Essendo nato su un’isola ho sempre sentito in me una forte vicinanza con persone provenienti da situazioni come la mia
credo che rispetto a quelli che provengono dalla terra ferma ci uniscono cose uniche e non replicabili. Dalle isole non si può andar via a piedi, abbiamo aria e vento, onde, e un’acqua che non ha paragoni con altre. Siamo al tempo stesso protetti ma al tempo stesso in balia di un’esposizione estrema, dove l’instabilità del mare è rifugio e minaccia.
Sarà per tutte queste ragioni che sento molto vicino Eduardo Torres Acosta, un produttore di vino originario di Tenerife, una delle belle isole dell’arcipelago delle Canarie dove ha imparato a fare vino in situazioni estreme. La sua grande voglia di ricerca e novità lo ha portato a due passi da casa mia, sull’Etna, qui dopo aver lavorato in alcune realtà ha deciso di fare qualcosa di personale e realizzare la sua idea di vino con la sua prima vinificazione avvenuta nel 2014 con delle uve provenienti da vecchie vigne in affitto poste sul versante nord dell’Etna. Vitigni quasi dimenticati e da lui recuperati e trattati con il massimo rispetto del territorio e della natura.
I suoi vini sono pura poesia, ricchi di calore, finezza ed eleganza, i vini di Eduardo non si dimenticano, marcati da quell’anima spagnola che ne fa una delle perle enologiche della nuova viticoltura dell’Etna. Nella nostra carta ospitiamo l’ultima creazione di Eduardo, Versante Est, un bianco da uve 100% carricante che macerano per 5 giorni in tini di cemento per poi passare in botti grandi esauste.
Un vino ricco ma allo stesso tempo fresco e preciso che per assonanza territoriale, più che per abbinamento vero e proprio, accosterei a “RAGGIO DI SOLE”, la dedica dello Chef Domenico Candela alla mia isola e al suo calore.