Hilde Petrussa è una produttrice di vino che ama profondamente il suo lavoro, al quale dedica passione e l’enorme conoscenza acquisita nel corso degli anni, prima indirettamente nell’azienda di famiglia, e poi negli anni ’90 decidendo che quel lavoro sarebbe stato il suo lavoro della vita.
Un impegno faticoso che le permette però di vivere la natura come piace a lei, seguendo passo dopo passo la crescita delle viti, dalle prime gemme all’uva, fino alla trasformazione dei grappoli in vino, vino carico di sapori e profumi territoriali, che portano in sé il suo terroir, la sua personalità il suo carattere. Quest’ultimo forte e determinato come lo è delle genti di questa terra di confine, pregna di culture differenti che da sempre sono anche la loro forza.
La zona è quella delle colline che circondano la valle dello Judrio, torrente che nasce al confine tra Italia e Slovenia, per poi andarsi a immettere nell’Isonzo. È qui dove, su terreni ricchi di marne oceaniche, crescono piante favorite da un microclima unico, riparato dai venti e contraddistinto da ottime esposizioni. Con alcuni impianti che superano i quarant’anni d’età, quelli gestiti da Hilde Petrussa e dal marito tra questi spicca il Friuli Colli Orientali Sauvignon – Vigna Petrussa.
Nel bicchiere si presenta con un bel colore giallo paglierino con brillanti riflessi verdognoli, al naso esprime molte suggestioni, dalla frutta bianca alla salvia, peperone verde e erbe selvatiche. In bocca la trama olfattiva viene confermata, la beva risulta succosa, fresca e ricca di buona persistenza.
Ottimo anche come aperitivo, al George Restaurant lo accompagniamo con il piatto dello Chef Candela “Natura Primaverile”.
Asparago verde di Senise, mandorle e armelline del Vesuvio, senape e coulis di crescione d’acqua: un perfetto connubio di colori vivaci e sapori morbidi.